
Il libro, curato da Giuseppe Beretti e pubblicato da inOpera editore, ricostruisce in modo circostanziato gli anni della formazione di Giuseppe Maggiolini al fianco di Giuseppe Levati, Andrea Appiani, Agostino Gerli, Giocondo Albertolli, protagonisti del Neoclassicismo milanese.
La ricerca prende il via dalla sua “opera prima”, una piccola console trasformabile in tavolo da gioco, che Maggiolini firma e data 1758, poco prima di compiere vent’anni, raffinata e personale interpretazione dei modi del mobile barocchetto milanese. Di pochi anni successivo è il mobile della stessa tipologia della collezione inOpera in cui Maggiolini dimostra per la prima volta tutto il suo interesse per l’arte dell’intarsio ligneo. Fregi, girali fogliacei e cartouches in legno di bosso stesi su di una fitta radica di noce, eseguiti con maestria appartengono ai migliori repertori dell’ornato europeo rocaille. Dello stesso carattere è la sorprendente commode delle Raccolte Artistiche del Comune di Milano, ispirata alle invenzioni di Franz-Xaver Habermann, decoratore tedesco di cui Maggiolini possedeva delle stampe ancora oggi conservate nel Fondo dei disegni di bottega.
Attorno al 1769 Maggiolini incontra Agostino Gerli, giovane decoratore rientrato a Milano dopo un lungo soggiorno di formazione a fianco di Honoré Guibert, nel più prestigioso atelier parigino attivo al Petit Trianon di Versailles. E’ l’incontro fondamentale nella carriera del giovane ebanista che, senza essersi mosso da Parabiago comincia a realizzare mobili ispirati al più aggiornato gusto dei maitre ébénistes parigini. Mobili completamente intarsiati in legni policromi, impreziositi da bronzi dorati. L’esempio più significativo è la scrivania che nel 1773 Maggiolini esegue su commissione dell’arciduca Ferdinando come dono per la madre, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, oggi conservata presso il Möbelmuseum di Vienna. Il mobile è completamente rivestito da grandi fogli di bois de violette sui quali spicca un fitto treillis con piccoli fiori. Sul piano, sulla facciata e sui fianchi, in riserve ovali, trovano spazio quattro fantasiose cineserie tratte da disegni di Giuseppe Levati. Negli stessi anni per la corte milanese Maggiolini, ancora una volta in collaborazione con Agostino Gerli, appronta la sontuosa commode in collezione inOpera, decorata da tarsie floreali tratte da stampe parigine di bouquet di fiori. Mobile impreziosito non solo da bronzi dorati ma anche da un piano impiallacciato in marmo Verde antico con ciglio in bronzo dorato, opera di un marmista romano.
Ma anche questa è una fase di passaggio che dura pochi anni, come testimonia il terzo mobile della collezione inOpera in mostra: una commode dalle forme rocaille Louis XV che nella ricca decorazione a intarsio già si ispira ai modi del mobile francese del successivo gusto Louis XVI. Nel 1777 Maggiolini realizza quello che è il suo primo capolavoro neoclassico: una coppia di commodes per il ricco, potente, ambizioso banchiere Antonio Greppi, che Alvar González-Palacios ha definito “pietre miliari dell’ebanisteria neoclassica italiana e forse europea”. Sono mobili dal forte impianto architettonico neo-cinquecentesco per la cui decorazione a intarsio Maggiolini impiega cartoni con allegorie figurate di virtù care al committente, opera del giovane Andrea Appiani.
Dalle consoles trasformabili firmate e datate 1758, sono trascorsi vent’anni, la carriera di “Intarsiatore delle Loro Altezze Reali”, è solo all’inizio. Lo attendono oltre trent’anni di assiduo lavoro, importanti commissioni per la corte arciducale e, dopo il 1802, per quella napoleonica, lungo una strada ormai chiaramente tracciata, nel solco dell’ortodossia neoclassica.
Giuseppe Beretti è storico delle arti decorative e restauratore di arredi lignei nel proprio laboratorio di Milano. Ha al suo attivo numerosi articoli e volumi dedicati alla stagione del Neoclassicismo milanese e sulla committenza del periodo. E’ autore, tra l’altro, della monografia Giuseppe Maggiolini l’officina del Neoclassicismo (1994) e del volume Il mobile dei Lumi (2010). Nel 2014 ha pubblicato, assieme ad Alvar Gonzàlez-Palacios, il Catalogo ragionato dei disegni di Giuseppe Maggiolini, conservati presso le Raccolte artistiche del Comune di Milano.
Giuseppe Beretti, Il giovane Maggiolini. L’invenzione del mobile neoclassico a Milano. InOpera edizioni, Milano, 2023. Cartonato, 21×28 cm, 120 pp. Testo in italiano e inglese
ISBN. 978-88-945798-1-9
€ 60
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